lunedì 13 aprile 2015

ONTOLOGIA



Nella filosofia tradizionale l'ontologia indica lo studio dell’ente, mirato ad individuarne i caratteri universali e le categorie fondamentali. L’ontologia è legata indissolubilmente al pensiero di Aristotele che la definisce “prima filosofia” o metafisica. Il noto filosofo greco descrive l’ontologia come “scienza dell'essere in quanto essere”. Secondo le dottrine aristoteliche l’ontologia deve occuparsi dello studio degli esseri nella misura in cui questi esistono: il suo obiettivo è dunque quello di determinare quali categorie dell'essere sono fondamentali e di stabilire se, e in che modo, gli elementi di tali categorie esistono. In tempi più recenti il concetto di ontologia è stato associato alla tradizione teologica ed in particolare ad alcune questioni fondamentali relative al divino e alla sua esistenza. La generalizzazione di tali riflessioni e la loro applicazione ad altri esseri, diversi da Dio, ha poi determinato una ripresa degli studi ontologici. "Cosa esiste", "Cosa è", "Cosa sono io" sono tutti esempi di domande importanti relative all'essere, che consentono di individuare la questione chiave attorno alla quale ruota l’intera ricerca ontologica, ovvero l’individuazione di un soggetto, una relazione, ed un oggetto di cui parlare. Se durante il periodo dell’Illuminismo, e per parte del secolo successivo, il prevalere delle idee di Cartesio, secondo cui “cogito ergo sum” (penso quindi sono), ha portato a minimizzare l’importanza di riflessioni mirate alla descrizione dell’essere, gli studi ontologici hanno invece accompagnato senza interruzione l’intero corso della storia recente, spingendo i più grandi pensatori verso numerose ed interessanti riflessioni. Nella maggior parte dei casi l’analisi dei grandi filosofi si è spinta nella direzione di individuare le categorie fondamentali dell’essere, ricercando le testimonianze manifeste della sua natura. Nel XX secolo le numerose scoperte effettuate in campo fisico e scientifico (quali la teoria della relatività e gli studi sulle particelle) hanno esplorato aspetti della realtà assolutamente sconosciuti, ponendo una serie di nuovi importanti interrogativi. Le intuizioni dei ricercatori hanno spinto i filosofi verso nuovi approfondimenti e l’analisi delle questioni fondamentali poste dall’ontologia si è arricchita grazie alle nuove conoscenze, dando luogo ad un notevole progresso che ha influenzato anche altri ambiti del sapere. Oggi la lunga tradizione degli studi sull’essere e sulle sue categorie, offre spunti fondamentali per trovare soluzioni efficaci in un ambito la cui rilevanza diventa sempre maggiore: la gestione della conoscenza (knowledge management). Cambia l’oggetto dell’analisi, ma i metodi e le direttive dell’indagine sono simili: individuare le categorie fondamentali della conoscenza e comprenderne l’essenza e la struttura sono i nuovi obiettivi. A differenza della ricerca filosofica però, che quasi sempre evita di offrire una risposta definitiva continuando invece a porre nuovi interrogativi, questi nuovi studi stanno portando a risultati concreti: le soluzioni adottate, basate appunto sull’applicazione in ambiti pratici del concetto di ontologia, migliorano sensibilmente la diffusione e l’utilizzo delle informazioni. In questo contesto enorme importanza riveste ovviamente la diffusione delle nuove tecnologie informatiche: i nuovi strumenti di cui disponiamo, uniti alla sapienza che deriva da una tradizione di pensiero ormai millenaria, consentono di costruire sistemi realmente potenti per la gestione della conoscenza.