Il Buddhismo sostiene una reincarnazione nelle
diverse specie di esistenza. La comparsa nel mondo può essere interrotta, se il
Karma è particolarmente cattivo, da pene infernali di lunga durata, mentre
d’altra parte le buone azioni sono premiate con la dimora in un mondo divino.
Questi cieli hanno una disposizione a piani sovrapposti, e quanto più in alto
sono collocati, tanto maggiori sono le perfezioni di coloro che vi dimorano.
Tuttavia il piacevole soggiorno nei mondi divini non è per il saggio un fine
degno d’essere ottenuto a tutti i costi, poiché anche l’esistenza celeste è
destinata ad aver fine, con il ritorno ai dolori della terra. La liberazione
finale dalle sofferenze e dalle passioni è garantita solo dal raggiungimento
del Nirvana. Il Nirvana (dispersione, estinzione), secondo la dottrina del
Hinayana è la liberazione, già realizzabile in questa vita, dai tre peccati
capitali: odio, cupidigia ed illusione. Con la morte, il santo raggiunge una
condizione in cui tutti i gruppi di fattori esistenziali che formavano la sua
Personalità, vengono annientati senza possibilità che ne sorgano di nuovi. Il nirvana perciò, dal punto di vista dell'uomo posto nel mondo è il
nulla, per cui spesso viene paragonato allo spazio vuoto. In realtà è un nulla
relativo, non assoluto, poiché da quelli che lo hanno ottenuto viene sentito
come una gioia ineffabile, soprannaturale. Il Maháyána, almeno in alcuni testi
e scuole, designa questo nirvana, che è simile "a una lampada che si
spegne", come un nirvana inferiore. Il supremo nirvana, quello vero, cui
tende il bodhisattva, non è una condizione statica, bensí dinamica, di
superiorità sul mondo: in esso il santo, libero dall'ignoranza, dalla passione,
dal dolore e dal karma, opera eternamente e in modo costante per il bene di
ogni essere vivente. Il buddhismo insegna che è possibile una liberazione di
singoli individui, ma non una liberazione universale, poiché il numero degli
esseri sulla terra è infinitamente grande. Il singolo però può raggiungere la
salvezza solo nel corso di innumerevoli esistenze, liberandosi a poco a poco da
tutti gli impulsi e dall'illusione della presenza di un'individualità
perdurante e di un mondo formato di sostanze eterne. Il santo maháyána Aryadeva
compendia la via della salvezza nelle seguenti parole: "In primo luogo a
tutto ciò che è male rinuncia, e poi a credere nell'Io, renditi infine libero
da tutto, e allora certo diverrai un saggio".