domenica 27 aprile 2008

EPISTEMOLOGIA


Possiamo considerare epistemologica quella attività speculativa che tende a scoprire ed indicare i criteri per distinguere le proposizioni scientifiche da quelle non scientifiche; l’epistemologia mira all’esplicitazione consapevole e sistematica del metodo e delle condizioni di validità delle asserzioni scientifiche. Ciò che ha permesso lo sviluppo di una Scienza e di un Metodo nel mondo occidentale è stata la concezione univoca e assoluta di Ragione che ha dominato la cultura dal ‘500 fino all’inizio del secolo scorso: alla razionalità esterna, del mondo inteso come un meccanismo immutabile, corrisponde la razionalità analitica e "matematica" del pensiero umano; l’oggettività dell’osservazione permette lo "svelamento" di leggi necessarie e universali e porta, attraverso il procedere rigoroso del metodo, all’infallibilità delle previsioni. I due pilastri su cui la Ragione ha eretto la Scienza sono impiantati su terreni alquanto distanti: da una parte il mondo reale, quello dell’esperienza e dell’osservazione, governato dal principio di induzione; dall’altra il mondo dell’astrazione, quello della matematica e della logica, governato dal principio di deduzione. Alla fine dell’800 sia l’empirismo che il formalismo cominciano ad incrinarsi, minando alla base l’intero impianto scientifico fino ad allora utilizzato; parallelamente, la fisica conosce cambiamenti tali da metterne in dubbio il carattere di "esattezza", paradigmatico per le altre discipline; inevitabilmente, la riflessione sui fondamenti della scienza acquista sempre maggior importanza poiché la sua stessa legittimità non può più essere data per scontata, ma discussa e costruita.

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