mercoledì 9 aprile 2008

WALT WHITMAN



O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato,vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta, occhi seguono l'invitto scafo, la nave arcigna e intrepida; ma o cuore! Cuore! Cuore!
O gocce rosse di sangue, là sul ponte dove giace il Capitano, caduto, gelido, morto.
O Capitano! Mio Capitano! Risorgi, odi le campane; risorgo - per te è issata la bandiera - per te squillano le trombe, per te fiori e ghirlande ornate di nastri - per te le coste affollate, te invoca la massa ondeggiante, a te volgono i volti ansiosi; ecco Capitano! O amato padre!
Questo braccio sotto il tuo capo! E' solo un sogno che sul ponte sei caduto, gelido, morto.
Non risponde il mio Capitano, le sue labbra sono pallide e immobili, non sente il padre il mio braccio, non ha più energia né volontà, la nave è all'ancora sana e salva, il suo viaggio concluso, finito, la nave vittoriosa è tornata dal viaggio tremendo, la meta è raggiunta; esultate coste, suonate campane!
Mentre io con funebre passo percorro il ponte dove giace il mio Capitano, caduto, gelido, morto.

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