
Voglio, avrò
se non qui,
in altro luogo
che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.
Fernando Pessoa


Non ci sono “cose degne o indegne di attenzione filosofica, ma solo buoni o cattivi modi di fare filosofia su tutte le cose”. La filosofia non dovrebbe rinunciare proprio sul terreno dell’interrogazione filosofica, dall’analizzare il personaggio del Dr. Gregory House. Lui infatti è un medico decisamente atipico, uno scienziato della medicina che cura le malattie ma che odia il contatto con i pazienti e con le persone in generale: “questo posto è pieno di malati, se mi sbrigo riesco ad evitarli”, dice in un episodio della serie.Il Dr. House è un uomo che affascina per quel suo essere perennemente in bilico tra il Bene e il Male, lo spirito di sacrificio e il cinismo, il genio e la sregolatezza. Per lui ogni malattia è una sfida, un nuovo e intrigante puzzle da risolvere con acume, spirito di osservazione, abilità analitiche e intelligenza. E la sfida, è capire come House ragioni, come faccia a indovinare la diagnosi e sapere che sia corretta, capire se è buono o cattivo e perché sprigioni quel fascino magnetico. Perché, oltre a mostrarci qualcosa di assolutamente originale, ha anche qualcosa di appassionante da dirci: esprime infatti un’iper-etica provocatoria perché “anarchica” e al di là di ogni regola deontologica. Ubbidendo a postulati del tipo “salva il tuo paziente” o ponendo domande del genere “se tu vuoi vivere o morire”, il dottore delinea un’etica dell’“irresponsabile responsabilità” e dell’azione, quindi del fare sempre di tutto, al di là di ogni morale, perché il paziente non muoia. Dalle diagnosi di House emerge una visione della verità complessa e ricca di saggezza. Senza cedere né a una visione troppo teorica e anti-realista della verità, né a una concezione eccessivamente empirica e pratica, House diviene, inconsapevolmente, paladino di quell’atteggiamento per “tentativi ed errori” che, da Karl Popper a oggi, è al centro delle dispute filosofiche sulla c.d. Logica della scoperta scientifica. Ecco perché il Dr. House è molto di più che un semplice dottore. Ecco il motivo per cui, zoppicando col suo inseparabile bastone, delinea un percorso a zigzag di filosofia della medicina e della conoscenza da far invidia a epistemologi del calibro di Paul Feyerabend.
F.T.MARINETTI, 1908
Fu allora che vidi il Pendolo.
Il medioevo è il periodo di apogeo dell'arciere, prima che le armi da fuoco rendessero tutti gli uomini di egual valore.
L’abitudine consolidata e non consapevole di considerare il TEMPO un mero trascorrere di minuti, ore, giorni ed anni ci ha svelato la sua origine, ragione d’essere ed essenza.Sono stati gli scienziati a ideare comuni e infinitesimali “metrum” con i quali ancora oggi misuriamo il nostro essere, la nostra esistenza stessa con un artificiale, dissonante e sconclusionato ordine chiamato calendario : arbitrari mesi scandiscono in un cacofonico ritmo la nostra fisica sopravvivenza.
Il principio fisico che sovrintenderebbe al funzionamento di questa macchina sembrerebbe riassumersi nella teoria secondo cui ogni essere vivente lascerebbe dietro di sé, nel tempo, una traccia costituita da una non ben identificata forma di energia. Tali tracce, in forma di energia visiva e sonora, non subirebbero col tempo una cancellazione definitiva, bensì una semplice attenuazione, rimanendo "impresse" nell'ambiente nel quale si manifestarono, confinate in una non meglio specificata "sfera astrale", dalle quali sarebbe possibile in ogni tempo recuperarle.Un tale principio, oscuro ai più, sarebbe invece per l'autore, null'altro che un'asserzione pacificamente condivisa.: «L'intera elaborazione si basa su un principio di fisica accettato da tutti, secondo il quale le onde sonore e visive, una volta emesse, non si distruggono ma si trasformano e restano eterne e onnipotenti, quindi possono essere ricostruite come ogni energia, in quanto esse stesse energia.»
Yggdrasill , nella mitologia norrena è l'albero cosmico, l'albero del mondo.
E l'idea della baracca, dopo tutto, non è di Ira. Ha una storia. Era di Rousseau. Era di Thoreau. Il palliativo della capanna primitiva. Il posto dove sei ridotto all'essenziale, dove torni - anche se non è da lì che vieni - a decontaminarti e a dispensarti dall'impegno di lottare. Il posto dove ti togli - come un insetto durante la muta - le divise che hai indossato e i costumi che ti sei messo sulle spalle, dove ti spogli delle tue umiliazioni e del tuo risentimento, delle concessioni che fai al mondo e della sfida che gli lanci, della tua manipolazione del mondo e dei suoi maltrattamenti. L'uomo che invecchia se ne va nei boschi: il pensiero filosofico orientale abbonda di questo motivo, il pensiero taoista, il pensiero indù, il pensiero cinese. L'"abitante della foresta", ultima tappa sulla strada della vita. Pensate a quei dipinti cinesi del vecchio ai piedi della montagna, che rinuncia al tumulto dell'autobiografico. Era entrato vigorosamente in competizione con la vita; ora, calmatosi, indossata una faccia austera, entra in competizione con la morte, l'ultimo ineluttabile impegno che gli resta.
L’illusione è prodotto primario della fantasia, una forma della conoscenza, che così palesa chiaramente il suo essere al servizio della volontà. La conoscenza razionale sembra essere un’evoluzione, un raffinamento della fantasia operato per meglio volere.
Buon Anti San Valentino
Ascoltate la mia voce, Uccelli della guerra! Preparo una festa per il vostro nutrimento; vi vedo attraversare le linee nemiche; come voi andrò. Voglio la rapidità delle vostre ali; voglio la vendetta dei vostri artigli; raccolgo i miei amici; seguo il vostro volo. Oilà, giovani combattenti,portate la vostra rabbia sul luogo della lotta.






