Charles-Luis de Secondat , barone di Montesquieu, era figlio di Jacques de
Secondat, barone di Montesquieu (1654-1713) e di Marie- Françoise de Pesnel,
baronessa di la Brède (1665-1696): nacque da una famiglia di magistrati
appartenenti alla cosiddetta nobiltà di toga, nel castello di la Brède, nei
pressi di Bordeaux. Montesquieu fu sempre fiero del nome che portava. Dopo aver
frequentato il collegio di Juilly e seguito gli studi di diritto, divenne nel
1714 consigliere del parlamento di Bordeaux. Nel 1715 sposò Jeanne de Lartigue,
una giovane di religione protestante proveniente da una ricca famiglia di
recente nobiltà che gli portò una grossa dote. Alla morte dello zio nel 1716
ereditò una vera fortuna, con la carica di Presidente del parlamento di Bordeaux
e la baronia di Montesquieu. Abbandonate le cariche appena possibile, si
interessò al mondo ed al divertimento. In quell'epoca l'Inghilterra s'era appena
costituita in monarchia costituzionale in seguito alla Gloriosa rivoluzione
(1688 – 1689) e si era unita alla Scozia nel 1707 per formare la Gran Bretagna.
Nel 1715 il Re Sole era morto dopo un lunghissimo periodo di regno e gli era
succeduto un re più debole. Queste trasformazioni nazionali lo influenzarono
molto e ad esse si riferirà sovente nelle sue opere. La sua passione per le
scienze lo condusse ad esperimenti scientifici (anatomia, botanica, fisica,
etc). Egli scrisse su questi argomenti tre comunicazioni scientifiche. Quindi
orientò la sua curiosità verso la politica e l'analisi della società attraverso
la letteratura e la filosofia. Nel 1721 pubblicò anonimamente ad Amsterdam le
"Lettere persiane" che conobbero un notevole successo. Dopo la sua elezione
nella Académie française (1728) si dedicò ad una serie di lunghi viaggi
attraverso l'Europa: Austria, Ungheria, Italia (1728), Germania (1729), Olanda
ed Inghilterra (1730) nella quale soggiornò più di un anno. In questi viaggi si
occupò attentamente della geografia, della economia della politica e dei costumi
dei paesi che visitava. Nel 1734, pubblicò una riflessione storica intitolata
Considérations sur les causes de la grandeur des Romains et de leur décadence
(Considerazioni sulle cause della grandezza dei romani e della loro decadenza),
coronamento dei suoiviaggi, e raccolse numerosi documenti per preparare l'opera
della sua vita: De l'esprit des lois (Lo spirito delle leggi) Pubblicato in
forma anonima nel 1748 questo capolavoro ebbe un successo enorme. Esso
stabilisce i principi fondamentali delle scienze economiche e sociali e
concentra tutta la sostanza del pensiero liberale. Il libro ebbe un successo
particolare in Gran Bretagna. A seguito degli attacchi che il suo scritto subì,
Montesquieu pubblicò nel 1750 la Défense de l'Esprit des lois (Difesa dello
spirito delle leggi). Dopo la pubblicazione del Lo spirito delle leggi
Montesquieu fu circondato da un vero e proprio culto. Afflitto dalla quasi
totale perdita della vista, riuscì a partecipare comunque all'Enciclopedia. Morì
a causa di una forte infiammazione. Il suo capolavoro filosofico è Lo spirito
delle leggi , che vide la luce nel 1748 . Anche dopo la pubblicazione , continuò
a rielaborare l' opera fino al 1755 , anno in cui morì . Uno scritto giovanile
di Montesquieu, Le lettere persiane del 1721 , presenta i caratteri consueti a
molte opere appartenenti al primo illuminismo , in cui la critica alla società è
ancora celata dalla finzione letteraria : in questo romanzo epistolare si
immagina un gruppo di persiani in visita a Parigi che descrivono tramite lettere
ai loro corrispondenti iraniani vita e costumi di una società cattolica e
assolutistica, con sguardo distaccato, nella loro nuda oggettività:l' ovvio e il
quotidiano diventano l'assurdo e il grottesco e il lettore viene abituato all'
ottica del relativismo culturale : la Francia e l' Europa non sono più il centro
, ma solo un angolo del mondo ; ciò che a noi europei pare banale e ovvio perchè
ci siamo abituati , agli Iraniani sembrerà ridicolo e bislacco .Una simile
operazione , naturalmente , la si potrà compiere con un cinese o con un
pellerossa . Ma nelle successive Considerazioni sulle cause della grandezza dei
Romani e della loro decadenza (1734) , sia pure in uno stile ancora brioso e
letteralmente efficace , Montesquieu muta registro. Alla critica del costume
subentra un' analisi critica della storia romana , nella quale l' autore non si
limita alla ricostruzione filologica (in questo anzi consegue risultati talvolta
dubbi) , ma tenta di ricercare i principi politici e sociali che spiegano tanto
lo sviluppo tanto la decadenza di Roma . Se nelle Considerazioni la spiegazione
dei fatti socio-politici mediante princìpi generali era applicata al caso
specifico della storia romana , nel maturo Spirito delle leggi essa viene
generalizzata , dando luogo alla costruzione di una vera e propria scienza delle
società : Infatti , Montesquieu - che è stato da taluni considerato l'
iniziatore della moderna sociologia - intende ritrovare le sue cause generali
che presiedono allo sviluppo delle diverse istituzioni socio politiche , pur non
dimenticando il carattere specifico delle singole nazioni e dei singoli momenti
storici . Per realizzare questo disegno egli individua tre forme di governo ,
distinte sia in base al numero di coloro che detengono il potere sia in base al
modo in cui esso viene esercitato . A ciascuna di queste forme di governo
corrisponde un principio, inteso nel duplice senso di fattore originario e di
elemento costitutivo , al quale esse devono mantenersi fedeli se vogliono
conservarsi a lungo. Nel governo repubblicano - distinto a sua volta in
democratico e aristocratico- il potere è ritenuto da più persone
(rispettivamente tutti o alcuni cittadini) ed è esercitato in conformità alla
legge : il suo principio è la virtù . Nel governo monarchico il potere è
detenuto da uno solo , ancora in conformità alla legge : il suo principio è l'
onore. Nel governo dispotico il potere è tenuto da uno solo , ma è esercitato in
modo arbitrario : il suo principio è la paura . Montesquieu , pur non
nascondendo le sue simpatie per la soluzione monarchica di tipo costituzionale
(sul modello inglese) , ritiene che non si possa stabilire in assoluto quale di
queste tre forme di governo sia la migliore . La validità di ciascuna di esse è
relativa al popolo cui si applica . L' intento di Montesquieu non è quindi
quello di indicare un ordine preferenziale , ma piuttosto di ricercare la serie
delle condizioni - sociali , geografiche , giuridiche ecc. - necessarie perchè
ciascuna forma di governo , con il suo principio , possa svilupparsi e
mantenersi . L' insieme di questi rapporti (il clima , il territorio , le
istituzioni ecc.) è ciò che egli chiama spirito delle leggi . Montesquieu
si preoccupa anche di determinare la condizione generale per il mantenimento
della libertàpolitica , la quale condizione può valere indifferentemente per le
forme di governo repubblicana - cioè democratica o aristocratica - e monarchica
(al dispotismo non si può applicare , poichè il suo principio , la paura ,
esclude la libertà) . Essa consiste nella divisione dei poteri - legislativo ,
esecutivo , e giudiziario - che Montesquieu aveva visto realizzata nella
costituzione inglese . La teoria della divisione dei poteri era stata concepita
già da Locke limitatamente ai primi due poteri (per Locke il terzo potere non
era quello giudiziario , ma quello fededrativo , e dipende dal potere esecutivo)
e perfezionata successivamente da Henry Saint-John Bolingbroke (1678-1751) , con
il quale Montesquieu venne in contatto nel suo viaggio in Inghilterra .
Attraverso Montesquieu essa entra definitivamente nel patrimonio politico e
culturale francese ed europeo .